Tristano Harris è un ex dipendente di Google, dove si occupava di etica del design, e il protagonista del documentario Netflix “The Social Dilemma”. In questo film, Harris e altri ex dirigenti delle grandi aziende tecnologiche espongono i pericoli che i social media e gli algoritmi che li governano rappresentano per la società, la democrazia e la salute mentale delle persone.

Harris sostiene che i social media sono progettati per catturare l’attenzione degli utenti e influenzarne il comportamento, sfruttando le debolezze psicologiche e le emozioni umane. Questo modello di business, basato sulla pubblicità mirata, genera profitti per le aziende, ma anche conseguenze negative per gli individui e le comunità, come la dipendenza, l’isolamento, la polarizzazione, la disinformazione, la radicalizzazione e la perdita di privacy.

Harris propone una visione alternativa della tecnologia, basata sull’etica e sul rispetto per l’umanità. Con il suo Center for Humane Technology, Harris cerca di sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sui rischi dei social media e di promuovere soluzioni per rendere la tecnologia più umana, responsabile e benefica per tutti.

Il documentario di Harris ha ricevuto molte critiche, sia positive che negative. Alcuni lo hanno elogiato per aver portato alla luce una realtà preoccupante e per aver stimolato un dibattito pubblico su un tema cruciale. Altri lo hanno accusato di essere eccessivamente allarmista, semplificatore e ipocrita, visto che il film stesso usa le stesse tecniche persuasive e algoritmiche che denuncia.

Che si sia d’accordo o meno con le tesi di Harris, il suo documentario ha il merito di sollevare delle domande importanti su come la tecnologia sta cambiando la nostra società e la nostra vita. Come possiamo usare i social media in modo consapevole e critico? Come possiamo proteggere i nostri dati e la nostra privacy? Come possiamo contrastare la manipolazione e la disinformazione? Come possiamo favorire un dialogo costruttivo e una convivenza civile? Queste sono le sfide che dobbiamo affrontare nell’era moderna.