La domotica sta invadendo le case di migliaia di utenti, e sempre più persone si stanno facendo conquistare dal fascino degli assistenti vocali, soprattutto se a proporli sono grandi nomi quali Amazon e Google, con soluzioni plug&play che rendono la Smart Home alla portata di tutti
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha permesso un notevole sviluppo degli assistenti vocali: è abitudine comune effettuare ricerche su smartphone facendone uso, ma la vera sfida è riuscire a integrarli sempre più nella quotidianità delle persone, a partire dalle loro case.
In questa direzione si sono già mossi Amazon e Google, con i loro altoparlanti a comando vocale in grado di controllare la casa connettendosi con gli altri dispositivi intelligenti, effettuare ricerche, riprodurre musica.
Amazon Echo, con la sua assistente vocale Alexa, si configura come una semplice cassa bluetooth, ma è in grado di svolgere compiti come rispondere a domande, ordinare del cibo a domicilio o controllare lo stato del traffico o di un volo. Con il nuovo Echo Show, dotato di display da 7” e touchscreen, oltre a interagire con l’assistente vocale Alexa si possono anche guardare immagini, video, eseguire video-chiamate con altri utenti che utilizzano Echo Show e interfacciarsi con dispositivi smart installati nella casa e compatibili, come le videocamere di sorveglianza.
Google Home invece, avvantaggiato dall’avere alle spalle il più forte motore di ricerca esistente, permette di ottenere risultati migliori nell’ambito delle ricerche, è in grado di contestualizzare una conversazione e di riconoscere fino a sei voci diverse. Attraverso Chromecast, inoltre, è possibile connettere più dispositivi per ottenere una riproduzione stereo o per fruire della propria musica in modalità multiroom, mentre le Echo non danno questa possibilità. Collegandosi al telefono poi, Home traccia appuntamenti, musica, contatti e mappe.
Dalla sua, però, Echo ha la praticità: Home richiede tante app, sottoscrizioni e password mentre con Echo basta una parola d’ordine per controllare tutta la domotica.
Queste soluzioni non richiedono alcun tipo di installazione e sono dunque alla portata di tutti, anche grazie al prezzo: $180 per Amazon Echo, $130 per Google Home; l’Italia, però, dovrà aspettare ancora qualche anno prima che i dispositivi capiscano la nostra lingua.
Strategy Analytics ha previsto la crescita degli assistenti vocali per la casa: un milione e ottocentomila nel 2016, tre milioni nel 2017 fino a 15 milioni nel 2020.
C’è però chi si dimostra preoccupato: Echo e Home sono un ulteriore strumento per multinazionali in grado di vendere prodotti, servizi, e di studiare l’utente in qualsiasi sua richiesta, fino alla definitiva targettizzazione, e di archiviare, oltre ai nostri documenti e alle immagini, anche i nostri discorsi.
Prima di allarmarsi, tuttavia, meglio capire se gli assistenti vocali saranno davvero al centro della casa del futuro e se dunque riusciranno a comprendere al 100% il linguaggio naturale dell’uomo, obiettivo a cui i big player stanno puntando, e unico modo affinché vi sia davvero un’integrazione totale di questi dispositivi nella nostra vita.