Mai più oggetti smarriti, grazie ad un piccolo dispositivo per il tracciamento degli oggetti personali

Uno dei grandi vantaggi dell’Internet delle Cose è aiutarci a diminuire il nostro stress e la nostra ansia nella vita di tutti i giorni. Smarrire gli oggetti personali, ad esempio, può causare notevoli grattacapi, ma la tecnologia ci può aiutare.
Mu tag è attualmente un progetto su Kickstarter che ha quasi raddoppiato l’obiettivo prefissato a pochi giorni dalla fine della campagna.
Il dispositivo, secondo l’azienda, sarebbe in grado di avvertirci quando non abbiamo preso qualcosa un attimo prima che si possa considerare “persa”.

La pagina del progetto su Kickstarter spiega che:
“Con una così ampia varietà di soluzioni per aiutarci a ritrovare i nostri oggetti perduti, abbiamo pensato che sarebbe sempre meglio prevenire la perdita di qualcosa. Il Mu tag offre un modo semplice e furbo per tenere al sicuro tutti i nostri oggetti personali.”
Questo avviene attraverso alcune notifiche, che ci avvertono quando ci stiamo allontanando troppo da un oggetto, con l’app che ricorderà i nostri posti “sicuri” in modo da non inviarci false notifiche. Una sorta di cordone invisibile tra noi e i nostri oggetti collegati al dispositivo.


Il sistema punta ad etichettare qualsiasi oggetto in nostro possesso a rischio smarrimento, che sia un animale domestico o il passaporto, o la macchina parcheggiata chissà dove. Un’altra caratteristica interessante è che il dispositivo può essere associato ad un calendario, in modo da inviare un reminder con l’elenco delle cose da non dimenticare prima di un viaggio.
L’app associata al dispositivo, molto più piccolo dei device simili in commercio, è gratuita e disponibile per iPhone 4s e successivi ed Android 4.4 e successivi.
Quando è stato chiesto a quelli di Informu da dove avessero preso l’idea per il Mu Tag, hanno risposto raccontando che “il co-fondatore Lang Mei era in gita a Parigi quando, distratto dal suo smartphone in un bar, si è accorto che gli avevano sottratto laptop e valigia. Mentre realizzava che non li avrebbe mai più ritrovati, ebbe l’idea di un dispositivo per il tracciamento degli oggetti”.

Fonte: techdigg.com