Ecco una trafila di trucchi che ingannano il cervello al primo sguardo
Dischi rotanti, spirali che sprofondano nello schermo e pallini che ammiccano. Ma anche figure-fantasma, che appaiono in un battere di ciglia e geometrie distorte così ingannevoli da sembrare reali. Ecco le illusioni ottiche, quei disegni o quegli effetti grafici in grado di farci vedere cose che non esistono o che riescono a simulare movimenti anche nelle immagini completamente statiche.
Alcune manipolano il modo i cui il nostro cervello interpreta le immagini, altre sfruttano la fisiologia del nostro occhio e i meccanismi con cui queste vengono proiettate e permangono sulla retina. Oppure il modo in cui il nostro cervello raggruppa naturalmente alcune figure, seguendo quelle che vengono chiamate le leggi della Gestalt. Nate quasi per gioco, sono un interessante chiave di lettura per i neuroscienziati impegnati a studiare il meccanismo della visione e provare a svelare come la nostra mente comprende ciò che gli occhi vedono. L’ultimo esempio? Una ruota di 32 spicchi alternati in bianco e nero il cui centro lampeggia, se spostiamo lo sguardo nella periferia della figura.
Secondo un recentissimo studio, il ritmo del lampeggiamento è sincronizzato con il ritmo di specifiche scariche elettriche registrate nel cervello con l’elettroencefalogramma, il cosiddetto ritmo alfa, quello basale di quando siamo svegli ma con gli occhi chiusi.