Sconosciuto al grande pubblico, Pierre Omidyar è l’informatico che ad appena 29 anni lanciò sul web eBay. Ecco la sua biografia

Share List

Iraniano d’origine, francese di nascita e cultura, statunitense d’adozione. Il tutto condito da un buen retiro alle Hawaii. Un curriculum da vero e proprio globetrotter, quello vantato da Pierre Morad Omidyar, informatico, imprenditore e filantropo. Un nome, però, che dice davvero poco al grande pubblico foss’anche appassionato di tecnologia. Il sito nato dalla sua mente e dalle sue abilità di programmatore, però, è il 22esimo sito più visitato al mondo secondo l’Alexa Ranking (piattaforma che si occupa di classificare i siti web in base alle visite ricevute e il traffico generato) e circa il 2,5% degli internauti di tutto il mondo lo visita quotidianamente. C’è una probabilità su 40 che i lettori di questo articolo abbiano visitato, nell’arco delle ultime 24 ore, il sito di eBay. La baia virtuale (questo uno dei soprannomi con cui è anche conosciuto eBay) è la sua creatura più conosciuta, ma la biografia dell’informatico è molto più ricca, come lasciano intendere anche le tappe geografiche prima accennate.

Un primo piano di Omidyar, fondatore di eBay

I primi anni di vita

Nato il 21 giugno 1967 a Parigi da una famiglia di accademici iraniani, Pierre Omidyar si trasferisce negli Stati Uniti all’età di 6 anni. Il padre era un rinomato medico (tanto che venne chiamato allo John Hopkins University Medical Center), la madre una linguista di fama internazionale. Il giovane Pierre, insomma, crebbe in un ambiente molto stimolante che di certo lo aiutò a sviluppare una certa predisposizione per l’informatica e la programmazione. All’età di 14 anni scrisse il suo primo programma servito a catalogare il fondo librario della biblioteca della scuola media che frequentava. Da questo momento in avanti non si fermerà più.

Dall’università al mondo lavorativo

A differenza dei genitori, Omidyar non sembra apprezzare a pieno le opportunità che il mondo universitario avrebbe da offrirgli. Così, dopo un Bachelor of Science (equivalente della laurea triennale in materie scientifiche) in Scienze Informatiche conseguito alla Tufts University, iniziò a lavorare per Claris, una piccola società che sviluppava software per conto della Apple. Questa prima esperienza lavorativa durò due anni circa e nel 1991 decise di mettersi in proprio. Assieme ad altri tre amici fondò la Ink Development Corp, società attiva su più fronti. Uno di questi, quello che probabilmente più affascinava Omidyar, riguardava la vendita online di piccoli oggetti artigianali. Ben presto questa divenne l’attività principale della società, che cambiò nome in eShop Inc. a testimonianza dell’anima e della nuova vocazione commerciale dell’impresa. Pierre lavorò all’interno del team di sviluppo di eShop sino al 1994, quando passò alla General Magic, società che gestiva una piattaforma di comunicazione mobile.

E fu proprio durante gli anni alla General Magic che Omidyar iniziò a pensare (e realizzare) un sito di aste online, che desse la possibilità a chiunque di vendere e comprare oggetti più o meno usati.

La nascita della baia

Omidyar ebbe l’idea per realizzare una piattaforma di e-commerce del genere durante una cena con la sua ragazza dell’epoca. Fu una vera e propria epifania. La fidanzata, appassionata collezionatrice di dispenser di Pez (caramelline dure divenute famose per i caratteristici contenitori di plastica che le contenevano), mal digeriva la scarsa passione dei cittadini di San Francisco nei confronti di questo particolare tipo di collezionismo. E visto che nemmeno online riusciva a trovarne altri appassionati, Omidyar decise di mettere su una piccola pagina web dove la sua ragazza potesse mettere in vendita i dispenser di troppo.

Collezione di dispenser Pez

Nella seconda metà del 1995 iniziò a lavorare su una piattaforma di e-commerce un po’ differente da quelli già esistenti. L’idea di base era quella di realizzare una piattaforma dove gli oggetti venissero venduti come in una vera e propria asta, dove più utenti potevano contendersi uno stesso oggetto rilancio dopo rilancio. Nacque così Auction Web (traducibile più o meno come inserzione, asta sul web), lanciato in Rete nell’ottobre del 1995 e struttura portante di quello che qualche mese più tardi sarebbe diventato il sito di aste online più famoso (e remunerativo) del globo.

Una storia affascinante, ma probabilmente un po’ troppo romanzata. Lo stesso Omidyar ha più volte smentito che le cose siano andate realmente così. In realtà, il giovane informatico franco-iraniano (aveva appena 28 anni quando lanciò Auction Web) era rimasto affascinato dal mondo delle vendite online già nel 1991 durante la sua esperienza alla Ink Development.

La sede di eBay

Comunque, l’idea avuta da Pierre si dimostrò immediatamente vincete. Nel giro di poche settimane fu costretto a traslocare il sito su di un server più potente e approfittò per cambiare il nome del servizio in eBay. Qualche mese dopo, abbandonò il suo lavoro alla General Magic per dedicarsi completamente allo sviluppo di questo nuovo progetto.

La crescita

Da vetrina per collezionisti, eBay si trasformò ben presto in un vero e proprio negozio virtuale, dove trovare dal frigo usato all’automobile non più funzionante. Omidyar dotò la piattaforma di un Feedback Forum, una sezione apposita dove gli utenti potevano lasciare giudizi e commenti su altri utenti con cui avevano concluso degli affari.

Nel 1996 Auction Web/eBay ospitò 250 mila aste; nel gennaio 1997 ne ospitò ben 2 milioni; a metà anno ne ospitava 800 mila ogni giorno. Omidyar aveva fatto letteralmente bingo e si era ritrovato tra le mani una delle idee più proficue della storia di Internet. Nel 1997 Omidyar decise di dare il via a un’aggressiva campagna pubblicitaria che facesse conoscere la sua creatura su tutto il territorio degli Stati Uniti e oltre. Nel giro di 12 mesi abbandonò tutte le cariche che aveva avuto sino a quel momento (CEO, Chief Finacial Officer, presidente del Consiglio di Amministrazione e Presidente della società), lasciando la carica di CEO a Meg Whitman, ex dirigente della Hasbro. Al momento del passaggio di consegne, eBay contava 30 dipendenti, circa mezzo milione di utenti iscritti e utili per 47 milioni di dollari.

Omidyar e Whitman al momento del passaggio di consegne

La Whitman diede il via a una massiccia campagna di espansione, lanciando eBay in Canada, Australia, Giappone, Regno Unito e Germania. Il nuovo CEO, inoltre, tentò di allargare gli orizzonti finanziari e operativi della società acquisendo altre start-up e firmando accordi di partnership.

Anche senza il supporto del suo fondatore, eBay crebbe in maniera esponenziale e senza troppi grattacapi. Nel 2002 eBay acquisì PayPal, una piccola start-up per la gestione dei pagamenti digitali i cui servizi erano utilizzati dalla maggior parte degli utenti di eBay. Nel 2009, un decennio dopo essere stata quotata in borsa, eBay contava 15 mila dipendenti, centinaia di milioni di iscritti e 30 diverse versioni del sito. Le entrate avevano raggiunto l’incredibile cifra di 9 miliardi di dollari.

La filantropia

Dopo lo sbarco di eBay a Wall Street, Omidyar si ritrovò improvvisamente ad essere miliardario. Oggi la rivista Forbes valuta la sua fortuna personale in 8.7 miliardi di dollari, frutto di un’attenta gestione finanziaria delle sue risorse.

Dopo aver abbandonato ogni ruolo dirigenziale all’interno di eBay, Omidyar iniziò una nuova fase della sua vita, dedicata alla filantropia. Nel 1998 fondò assieme alla moglie (la stessa delle caramelline Pez) la Omidyar Foundation per finanziare progetti di enti e organizzazioni no-profit. Sei anni più tardi, i due coniugi decisero di estendere ulteriormente le loro operazioni benefiche, fondando la Omidyar Network, così da poter finanziare non solo organizzazioni senza scopo di lucro, ma anche iniziative imprenditoriali con finalità sociali. Nel 2011 Pierre Omidyar venne premiato con la Carnegie Medal of Philantropy per il grande impatto sociale e culturale delle sue attività filantropiche. Ad oggi, Pierre Omidyar ha donato oltre 1 miliardo di dollari.


Test: Quanto sei bravo in informatica?