Più di 40 anni fa il primo messaggio di posta elettronica. L’email dalle origini ai giorni nostri
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Era il mese di ottobre del 1971 quando Ray Tomlinson, laureato del MIT e programmatore, sperimenta l’invio di un messaggio di posta elettronica, sulla base di un programma, da lui elaborato, che doveva servire a mettere in contatto computer che rientravano nella famosa ARPAnet, la Rete antenata di Internet. In realtà, un primo tentativo era già stato fatto nel 1969, ma è solo in questa circostanza che l’invio va a buon fine. A Tomlinson va anche attribuita la paternità del simbolo @, la famosa “chiocciola”, che, a partire dalla fine degli anni ’80, sarà utilizzata come standard mondiale per identificare gli indirizzi di posta elettronica. La chiocciola fa da elemento separatore tra il nome del titolare dell’indirizzo (dominio) e il computer o la rete utilizzata (nome DNS). Nel 1978 Shiva Ayyadurai, liceale indiamo futuro scienziato del MIT, “inventa” l’email secondo il formato moderno che oggi conosciamo, con la suddivisione nelle caselle “posta in arrivo”, “posta inviata” e cartelle di memorizzazione. Quattro anni dopo la spedizione della prima email “moderna”, è la volta delle mailing list, ossia i gruppi di discussione elettronica per email, mentre negli anni ’80 i messaggi testuali si arricchiscono di emoticon, le “faccine” che, a partire dalla prima, il sorriso, oggi sono parte integrante della nostra comunicazione digitale. Al 1994 risale, invece, il primo messaggio di posta elettronica contenente un virus.
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