Capaci di influenzare sempre di più la nostra vita, notizie e post che compaiono su Facebook sono scelti secondo criteri molto precisi. Ecco i più importanti
Ogni volta che si apre Facebook, sia nella versione web sia nella versione mobile, decine e decine di algoritmi entrano all’opera. Tra i più influenti, mal compresi e complessi oggi esistenti, queste raccolte di righe di codice scansionano post, like e condivisioni di tutti gli utenti alla ricerca di connessioni, interessi in comune e nuove possibili amicizie.
Si calcola che per un utente medio, con qualche centinaio di amici, gli algoritmi di Facebook scansionino quotidianamente migliaia e migliaia di contenuti alla ricerca della combinazione perfetta dei post, delle condivisioni, delle foto e delle notizie da mostrare nella loro time line. Un lavoro certosino che, come accade anche per i motori di ricerca, permette di categorizzare, catalogare e organizzare decine di migliaia di post e contenuti in ordine di importanza (per gli utenti e, in parte, per il social network stesso).
Capire come funzionano algoritmi Facebook, dunque, è fondamentale per ogni social media manager che si rispetti. Per riuscire a conquistare nuovi like ogni giorno e scalare le classifiche di “gradimento” degli utenti, infatti, è necessario creare contenuti che il social network reputi di qualità e interessanti per gli stessi utenti. Con un obiettivo ben preciso: far sì che si resti il più a lungo possibile all’interno della piattaforma social di Mark Zuckerberg.
Questione di preferenze
Un piccolo indizio sul funzionamento di Facebook e dei suoi algoritmi è arrivata dallo stesso Zuckerberg nel corso di una sessione Q&A pubblica del 2014. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il fondatore della rete sociale più usata al mondo ha specificato che l’obiettivo degli ingegneri e degli sviluppatori di Menlo Park è di realizzare il quotidiano personale ritagliato sulle esigenze di ognuno degli iscritti. Per questo motivo gli algoritmi vanno alla ricerca dei contenuti, degli argomenti e degli utenti che maggiormente possono attrarre le attenzioni degli iscritti.
A guidare questa ricerca è il pulsante “Mi piace”, ma non solo. Se inizialmente i Like erano il fattore di ranking principale per permettere agli algoritmi Facebook di selezionare i contenuti più interessanti e costruire così la newsfeed di ogni utente, oggi sono solamente uno dei fattori di cui gli algoritmi tengono conto.
Scopriamo insieme qual è lo scopo con cui gli sviluppatori Facebook “costruiscono” una news feed personalizzata per ogni utente e quali sono i fattori principali che influenzano la selezione di aggiornamenti, foto, video e notizie che visualizziamo quotidianamente sulla nostra home page.
Lo scopo della News Feed
Lo scopo di Facebook, e dunque degli sviluppatori che realizzano e perfezionano gli algoritmi alla base del processo selettivo, è quello di scegliere le storie e i contenuti più coinvolgenti e (teoricamente) interessanti così da posizionarli tra i primi 10-15 post della News Feed di ogni iscritto del social network. Queste storie sono poi categorizzate e mostrate in ordine di importanza: si va dalle notizie riguardanti i parenti o gli amici più stretti per arrivare ai compagni di scuola delle elementari di cui non si hanno più notizie da decenni. Nel mezzo trovano spazio altri contatti e le aziende ed enti che pubblicano notizie sulle loro Pagine Fan.
In questa opera di prioritizzazione, Facebook tiene conto di circa 100 mila fattori, così da fornire una News Feed che possa combaciare il più possibile con i reali interessi dell’utente. Volendo però riassumere, si può dire che i post mostrati dal social network nella home page personale di ogni utente sono il frutto di una selezione determinata dall’autore del post, dalle performance del post stesso su altre bacheche, dalla tipologia del post e dall’anzianità del post. Si tratta del cosiddetto relevancy score, che serve a determinare la rilevanza che i vari elementi avranno (e hanno) agli occhi degli iscritti alla rete sociale.
Vediamo nel dettaglio quali sono i principali elementi e fattori che concorrono a questa scelta.
I fattori principali che influenzano ciò che vedete su Facebook
- Chi lo ha postato. Più si è interagito con l’autore di un post nel passato, maggiori saranno le probabilità che nuovi contenuti dello stesso autore compaiano nella vostra News Feed. Quando si parla di interazione, però, non ci si riferisce solamente a uno scambio diretto, come un “Mi piace” o un commento: può essere anche l’aver visitato il suo profilo, o semplicemente aver rallentato in corrispondenza di un post o un’immagine comparsa in precedenza nella nostra home
- Livello di interazione degli altri utenti. Allo stesso modo, è importante anche come gli altri iscritti di Facebook interagiscono con il contenuto. Un post di un amico che ha ricevuto 15 like e 18 commenti avrà molte più chance di comparire sulla nostra bacheca rispetto a un post di un secondo amico con “appena” 7 mi piace e 5 commenti. Secondo gli algoritmi di Facebook, infatti, se un post è interessante per i vostri amici (e per gli amici dei vostri amici) lo sarà anche per voi
- Tipologia di post. Più spesso si interagirà con un determinato tipo di post – una foto piuttosto che un video o un link – maggiori saranno le possibilità che altri contenuti di quella tipologia compariranno sulla vostra bacheca. Quando si apre una foto o si riproduce un video invece che leggere un lungo post, infatti, si sta “dicendo” agli algoritmi di Facebook che si ha una predilezione per i contenuti multimediali e non testuali: le selezioni successive saranno, dunque, basate su questa indicazione
- Data del post. Più recente è il post, maggiore sarà il suo relevancy score. Ciò non vuol dire, comunque, che non si avrà occasione di leggere vecchi post: Facebook, infatti, terrà conto di quando vi siete loggati l’ultima volta e posizionerà in alto anche post “datati”, ma considerati di buona qualità. Ciò assicura un mix tra vecchio e nuovo assolutamente equilibrato
- Tempo di lettura. Introdotto nel giugno 2015, il tempo di lettura è uno dei fattori di maggior impatto per gli algoritmi che regolano la selezione delle notizie di Facebook. Anche se può essere influenzato da diversi fattori (dalla lunghezza del post stesso o dalla velocità connessione dell’utente), il tempo speso su un post è comunque sintomo di interesse. Per questo i contenuti letti più a lungo vedranno crescere esponenzialmente le possibilità di apparire sulle bacheche dei nostri amici
- Interazione con i video. Dall’estate 2015 Facebook ha iniziato a monitorare il comportamento degli utenti nei confronti di video e contenuti multimediali in genere. Se, ad esempio, un utente attiva l’audio o la riproduzione di un filmato, se decide di attivare l’alta definizione o di passare alla modalità schermo intero, gli algoritmi di Facebook tengono conto di questa interattività e assegnano un maggior relevancy score al contenuto. Questo andrà quindi a influenzare la tipologia di video che saranno visualizzati in seguito sulla bacheca personale: se, ad esempio, abbiamo interagito con un video sportivo, cresceranno le probabilità di veder comparire altri filmati nella news feed
- Il ruolo del machine learning. A “reggere le fila” in questo gioco molto complesso troviamo il machine learning. Gli algoritmi di apprendimento automatico, infatti, sono fondamentali per consentire a Facebook di individuare e ricordare preferenze e comportamenti degli utenti. In questo modo sarà possibile affinare sempre di più la selezione delle notizie e assegnare punteggi di rilevanza sempre migliori.
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aggiornato il 25 dicembre 2016
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