Si chiama MusicNet la nuova intelligenza artificiale in grado di capire la musica

La grandezza creativa di autori come Beethoven, Schubert, Brahms e Mozart torna a vivere grazie alla scienza. Merito soprattutto dell’intelligenza artificiale messa a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington. Il dispositivo delle meraviglie si chiama MusicNet e promette di far rivivere l’estro e l’arte dei grandi compositori del passato.

“Siamo interessati a capire ciò che rende la musica attraente, come capire meglio una composizione o l’essenza di ciò che rende il suono di Bach riconoscibile. MusicNet può anche essere d’aiuto nel tradurre una performance dal vivo in una partitura scritta”, ha spiegato Sham Kakade, professore di informatica, ingegneria e statistica all’Università di Washington.

Ma come può una macchina avere tutto questo talento? La risposta è molto semplice. Gli studiosi hanno raccimolato dati da 330 brani di muscia classica i quali sono stati smembrati e analizzati minuziosamente indicando i tempi di ogni nota, lo strumento che suona e la posizione della nota nella struttura metrica di una composizione. Questo permetterà a MusicNet di scoprire ogni minimo dettaglio di un qualsiasi brano e, perché no, magari crearne uno nuovo.

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