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Dall’editoria al fotoritocco, dalla grafica web a quella vettoriale, Adobe è leader nel settore dei software per la creazione di contenuti multimediali

Nasce 31 anni fa con lo scopo di “rivoluzionare il modo in cui il mondo si relaziona con le idee e l’informazione”. Un obiettivo non da poco, quello che si prefissero nel lontano 1982 John Warnock e Charles Geschke quando decisero di fondare, in quel di Mountain View, una software house chiamata Adobe System.

La nascita di Adobe

Sia per Warnock sia per Geschke, il capitolo Adobe rappresentava il naturale proseguo delle passate esperienze lavorative. Entrambi, infatti, lavoravano per Xerox PARC (Palo Alto Research Center), cuore dell’innovazione informatica e tecnologica a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Warnock si occupava di ricerca nel campo della grafica interattiva, mentre Geschke era il direttore del centro ricerca di scienze informatiche e grafica. I due, però, avvertivano forte un senso di impotenza: solamente in casi eccezionali i progetti sviluppati all’interno del PARC trovavano una “traduzione” pratica e commerciale, mentre nella gran parte dei casi tutto restava nell’alveo della ricerca fine a se stessa. Geschke, in particolare, si sentiva particolarmente frustrato e riuscì a convincere l’amico/collega a intraprendere la strada dell’imprenditoria.

I primi anni ’80 e il PostScript

La prima innovazione che Adobe portò nel campo della grafica e dell’editoria fu il linguaggio PostScript. Si trattava di un sistema di comunicazione tra computer e periferiche di output (come stampanti laser) che permetteva di descrivere in maniera dettagliata come una pagina elettronicamente impaginata dovesse apparire. Grazie al PostScript era possibile indicare la disposizione e la formattazione dei caratteri e la disposizione precisa delle immagini all’interno del testo. Si trattò di una vera e propria rivoluzione del mercato dell’editoria digitale: ogni ufficio dotato di un computer e una stampante laser era ora in grado di realizzare prodotti editoriali di livello professionale, senza doversi affidare a studi grafici.

Sede Adobe System a San Jose

Il passo successivo, e siamo a metà degli anni ’80, fu il rilascio del primo standard per i font digitali. Il Type1 (questo il nome dato da Warnock e Geschke a questa tecnologia software) permetteva di stampare font tipografici a qualsiasi grandezza senza che la qualità ne risentisse.

La strategia commerciale adottata dal duo di ricercatori era basata interamente sulla cessione in licenza delle tecnologie brevettate da Adobe. Inutile dire che questa strategia diede ottimi frutti: alla fine del 1986 Adobe faceva registrare vendite per 16 milioni di dollari e 3,6 milioni di profitti, mentre le vendite erano concentrate per l’80% su dispositivi e macchine Apple. I dipendenti, invece, erano già diventati 54.

La seconda parte degli anni ’80 e i programmi di grafica

La seconda metà degli anni ’80 è contraddistinta da una sostanziale cambio di prospettiva di sviluppo economica e tecnologica. Nel 1987 Adobe fece il suo ingresso nel mercato dei software di consumo rilasciando Illustrator, programma di grafica vettoriale per sistemi Macintosh. Questo programma divenne immediatamente molto popolare tra grafici, designer e illustratori tecnici poiché permetteva di realizzare immagini vettoriali e impaginare documenti di testo con una precisione mai vista prima.

Le icone di alcuni dei programmi Adobe

Il successo di Illustrator spianò la strada al lancio di quello che è, probabilmente, il prodotto più conosciuto e utilizzato di Adobe: Photoshop. Nel 1989 venne rilasciata la prima versione del celeberrimo programma di grafica e fotoritocco e venne immediatamente accolta con gran favore da tutti gli esperti del settore.

Gli anni ’90 e l’espansione nel settore dei software di consumo

L’inizio degli anni ’90 fu contraddistinto dal lancio di un nuovo formato file basato sulla tecnologia PostScript. Il Portable Document File (abbreviato in PDF), lanciato nel lontano 1993, permette di rappresentare documenti in maniera univoca a prescindere dal software e dall’hardware a disposizione. In contemporanea, Adobe rilasciò anche un programma per la lettura di file PDF: Adobe Acrobat Reader. Oggi il formato PDF è uno standard internazionalmente riconosciuto ed è il mezzo più utilizzato per lo scambio di documenti di testo. Nello stesso periodo la società con sede a Mountain View fece il suo ingresso nel campo dell’editing video con il lancio di Adobe Premier.

Adobe Reader è il software di lettura per file PDF

Nel 1994 si apre la stagione delle acquisizioni. Adobe acquista Aldus e aggiunge alla sua linea di prodotti PageMaker e After Effects. La società di Warnock e Geschke sembra avviata verso una crescita senza sosta, ma le prime difficoltà sono dietro l’angolo.

La seconda metà degli anni ’90 e la ristrutturazione societaria

Gli anni che vanno dal 1995 al 1999 sono caratterizzati da una crisi, economica e tecnologica, tanto inattesa quanto profonda. Da un lato HP, riesce a realizzare una propria versione della tecnologia PostScript e rinuncia all’acquisizione in licenza della versione Adobe; dall’altro le vendite Apple toccano il punto più basso della storia e finiscono con l’influenzare negativamente le prestazioni della società che nel frattempo aveva spostato il proprio quartier generale a San Jose. La crisi economica asiatica, infine, peggiora ulteriormente il quadro “clinico” e Adobe System è costretta a una profonda ristrutturazione societaria onde evitare il fallimento.

Nel 1999 Adobe cede alcune branche societarie ritenute non fondamentali e, contemporaneamente, presenta un nuovo software: InDesign, software di impaginazione rivolto a una clientela professionale. Il programma, diretto concorrente di Quark Xpress, incontra il favore del pubblico e riveste un ruolo fondamentale nel processo di rilancio del marchio. Nel settembre di quell’anno Adobe annuncia i risultati economici del trimestre precedente: le entrate si attestano a circa 270 milioni di dollari, mentre gli utili toccano quota 72 milioni di dollari. Le entrate dell’anno fiscale 1999 superano, per la prima volta nella storia (quasi) ventennale della società, la soglia di 1 miliardo di dollari. Nel 2000 Warnock e Geschke abbandonano ogni ruolo direttivo, assumendo la carica di co-presidente del consiglio d’amministrazione. Il ruolo di CEO viene invece affidato a Bruce Chizen.

L’ultimo decennio

Dopo esser stata ad un passo dalla chiusura, Adobe gode oggi di ottima salute, con il bilancio 2012 chiuso con profitti per 832 milioni di dollari (le entrate totali, invece, si attestano a 4,4 miliardi di dollari). La società fondata da Warnock e Geschke, grazie anche all’acquisizione di Macromedia nel 2005, è il leader del mercato nel settore dei software per la creazione di contenuti multimediali e creativi. La sua suite di creatività (Adobe Creative Suite), nelle sue varie versioni, è tra i software più venduti al mondo. Merito anche della duttilità e qualità dei prodotti offerti (si va dal fotoritocco con Photoshop alla grafica vettoriale con Illustrator, dai prodotti editoriali professionali con InDesign alla grafica web con DreamWeaver eFlash).

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