In appena dieci anni, il servizio di videosharing di Hurley, Chen e Karim è stato capace di rivoluzionare il mondo del web e non solo. Ecco come

Me at the zoo. Tutto inizia con un video di pochi secondi, realizzato con una videocamera digitale piuttosto antesignana, solo per verificare che la piattaforma, effettivamente, funzionasse. Un filmato, però, che ha permesso di cambiare una volta per tutte il modo con cui ci si relaziona con la Rete, fornendo un contributo determinante alla creazione e allo sviluppo del web 2.0, collegiale e aperto al contributo di tutti. Il 14 febbraio 2005 tre giovani dipendenti di PayPal lanciano un servizio di videosharing: una piattaforma sulla quale caricare filmati personali – come Me at the zoo, per l’appunto – da far vedere ad amici, parenti e conoscenti. In questo modo, hanno pensato Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim, far vedere i video delle vacanze ad amici e familiari lontani migliaia di chilometri sarà un gioco da ragazzi.

Il primo quartier generale di YouTube

La nascita di YouTube

YouTube – questo il nome scelto dai tre ragazzi per la loro creatura – apre ufficialmente i battenti il 14 febbraio 2005, ma ci vorrà qualche mese prima che gli utenti possano creare canali e caricare video sulla piattaforma. Le prime settimane, infatti, sono dedicate al debugging e al perfezionamento del codice: nel giro di pochi giorni sono aggiunte diverse funzionalità, in uso ancora oggi: visualizzazione a tutto schermo, possibilità di incorporare i video in pagine di siti terzi grazie al codice HTML, creazione di playlist e la possibilità di iscriversi a canali di altri utenti per ricevere aggiornamenti di vario genere.

Nel maggio dello stesso anno, Hurley, Chen e Karim mostrarono le pontenzialità di YouTube nel corso di una preview pubblica, mentre il lancio ufficiale avviene nell’autunno del 2005. Grazie anche all’aspettativa creata attorno alla piattaforma, YouTube ci mette poco a diventare uno dei portali più visitati in assoluto.

Il boom di YouTube e l’acquisizione di Google

Già nell’estate del 2006 – circa 10 mesi dopo il lancio ufficiale del servizio – la creatura di Hurley, Chen e Karim fa registrare numeri da record. Nel luglio 2006 gli utenti YouTube caricano in media 65mila nuovi video al giorno, producendo oltre 100 milioni di visualizzazione nell’arco di 24 ore. Con 20 milioni di visitatori unici al mese, YuTube vanta un ritmo di crescita di gran lunga superiore a quello di MySpace, conquistando così la quinta piazza dell’Alexa ranking (una sorta di graduatoria del web realizzata tenendo conto del volume di traffico generato da ogni portale web).

I tre fondatori di YouTube

Il successo della piattaforma, ovviamente, non passa inosservato: nell’ottobre 2006 è ufficializzata la cessione della startup a Google per la cifra di 1,65 miliardi di dollari (in azioni). Si tratta di una delle acquisizioni più costose mai fatte da Google (al tempo, la seconda in assoluto) a testimonianza della posizione strategica che il portale di videosharing avrebbe dovuto ricoprire (e tutt’ora ricopre) nei piani del duo Page – Brin. Il tutto, ovviamente, per la gioia dei fondatori e degli investitori della prima ora: Chad Hurley porta a casa quasi 400 milioni di dollari, Steve Chen 326 milioni di dollari e il fondo di investimenti Sequoia 516 milioni di dollari.

Anche dopo l’acquisizione, YouTube continua a operare indipendentemente da Google, pur diventandone parte integrante e fondamentale: i tre cofondatori e i 67 dipendenti saranno formalmente alle dipendenze di Big G, ma potranno godere di moltissime libertà e indipendenza.

Una delle prime homepage di YouTube

Il 2006 di YouTube si conclude con la candidatura e nomina a Persona dell’anno da parte della rivista settimanale statunitense Time.

Crescita continua

Nel 2007 inizia il piano di internazionalizzazione della società: YouTube inizia a lanciare versioni localizzate in diverse lingue differenti dall’inglese. Il 19 giugno 2007 sono lanciate le versioni di YouTube per Regno Unito, Spagna, Polonia, Italia, Olanda, Giappone, Irlanda, Francia e Brasile, mentre in autunno (tra ottobre e novembre 2007) sarà il turno di Germania e Australia (tra le altre).

Grazie ad una lunga serie di accordi con alcuni dei maggiori produttori di film e serie TV, YouTube evita di essere incriminata per violazione del copyright (non sempre gli utenti caricano sul proprio profilo video di cui detengono i diritti) e, parallelamente, le dà modo di lanciare servizi esclusivi per alcune fasce dei suoi user. Nel novembre 2009, ad esempio, YouTube lancia Show, una sezione del portale accessibile agli utenti del Regno Unito contenente oltre 4.000 show prodotti da oltre 60 partner. Nel gennaio 2010 è il turno dei contenuti on demand (film e serie TV) accessibili agli utenti statunitensi, canadesi e britannici.

Ciò permette al servizio di videosharing di allargare ulteriormente il proprio bacino di utenza: nel maggio 2010 si supera la soglia dei 2 miliardi di video caricati sulla piattaforma (la soglia dei 4 miliardi, invece, verrà superata due anni più tardi). Il 2012 è un anno molto particolare per la piattaforma creata appena sette anni prima da Hurley, Chen e Karim: in ottobre YouTube ospita e trasmette in diretta streaming un dibattito tra i candidati alla carica di Presidente degli Stati Uniti d’America, mentre il video musicale Gangnam Style supera il miliardo di visualizzazioni.

Il 21 marzo 2013 YouTube annuncia l’ennesimo record della sua pur breve vita: per la prima volta, infatti, si supera la soglia del miliardo di utenti unici mensili. Ciò permette al servizio di videosharing di mantenere continuativamente la terza posizione dell’Alexa ranking dal 2010 ad oggi.

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