Dalle blue box ad Apple, fino alla Wheels of Zeus. La biografia del co-fondatore di Apple.

È considerato uno dei padri del personal computer, ma è noto soprattutto per aver fondato, insieme a

È considerato uno dei padri del personal computer, ma è noto soprattutto per aver fondato, insieme a Steve Jobs, una delle più importanti aziende al mondo di prodotti informatici, Apple. Tanto da essere incluso, nel 2000, nella National Inventors Hall of Fame. La vita e la carriera di Steve Wozniak sono legate indiscutibilmente all’azienda di Cupertino, che lascia nel 1985 per dedicarsi autonomamente all’insegnamento e all’attività imprenditoriale, portata avanti negli anni fino a oggi. Wheels of Zeus, compagnia che sviluppa soluzioni wireless, ha visto la luce nel 2001 proprio grazie a Wozniak. Da circa un anno il co-fondatore di Apple collabora con il team assembly complex manufacturing di Siemens.

Dalle blue box ad Apple I
Una vita all’insegna della passione per la scienza e la tecnologia. Elettronica e matematica sono il “pane quotidiano” a casa Wozniak: il padre è un ingegnere della Lockheed Corporation e da lui Steve eredita l’interesse per l’ideazione e la realizzazione di nuovi dispositivi. A soli undici anni mette a punto la sua prima stazione radio amatoriale e qualche anno dopo è la volta delle blue box: si tratta di strumenti elettronici in grado di trasmettere toni in multifrequenza, mandati direttamente sulla linea telefonica, consentendo, così, a chi li utilizza di effettuare telefonate gratis. Il nome deriva dal colore della prima apparecchiatura. Di fatto, le blue box sono una vera e propria truffa alle compagnie telefoniche, ma questo non impedisce a Wozniak di metterle comunque in vendita. Nella sua “missione” è aiutato da Steve Jobs, appassionato di informatica, di cinque anni più giovane di lui, che da questo momento incrocerà più volte il cammino professionale di Wozniak.
Nel 1975 Wozniak abbandona l’università di Berkley, cui si era iscritto, e inizia a mettere le basi per la sua prima attività imprenditoriale. L’anno successivo segna una tappa fondamentale per il decollo della sua carriera: nel 1976 Wozniak e Jobs fondano la Apple Computer e mettono in commercio il loro primo prodotto, Apple I. Per realizzarlo nell’ormai celebre garage, i due vendono la costosa calcolatrice HP di Wozniak e il minivan Volkswagen di Jobs. Il computer è, per i suoi tempi, rivoluzionario: ha una tastiera per inserire i dati, un’unità di memorizzazione, un microprocessore e una memoria ROM. Caratteristiche di cui il suo “concorrente”, l’Altair 8800, introdotto sul mercato un anno prima, era privo, oltre ad avere lo svantaggio di dover essere assemblato dall’utente, che era in grado di farlo solo se dotato delle competenze tecniche appropriate.

Apple I viene lanciato al prezzo di 666, 66 dollari (oggi circa 500 euro) e riscuote grande successo, portando i primi “veri” guadagni nelle casse della società. Di recente, Paul Terrell, proprietario di Byte Shop, uno dei primi negozi di computer della California, ha pubblicato le immagini di un Apple I, scattate in quegli anni con una Polaroid. Si racconta che in origine Wozniak e Jobs avrebbero voluto vendere un kit fai-da-te per poi far mettere su dai clienti il computer, ma Terrell aveva promesso di comprare 50 pc solo se già assemblati.

Apple I, il primo computer realizzato da Wozniak con Steve Jobs

Il divorzio da Cupertino e la Wheels of Zeus
Sulla scia del successo dell’Apple I la coppia Wozniak- Jobs mette a punto un secondo computer, Apple II. Il pc ha già i programmi integrati nella ROM e quindi è molto semplice da utilizzare. Il nuovo boom di vendite fa sbarcare in Borsa l’azienda di Cupertino nel 1980. Nel frattempo Wozniak termina gli studi e si laurea in informatica e ingegneria elettrica. Sono gli anni d’oro della Apple, che però, da lì a poco, conosce fortune alterne: Apple III, lanciato sempre nel 1980, non ha lo stesso successo dei suoi predecessori, mentre quattro anni dopo è la volta del Macintosh. Il Mac è il primo computer con interfaccia grafica e mouse e porta alla ribalta il desktop, una vera e propria scrivania virtuale che da questo momento diventa un must per tutti i dispositivi. Il nuovo “colpo grosso” di Macintosh non basta a trattenere Wozniak in Apple: nel 1985, infatti, lascia Cupertino per iniziare da solo un nuovo percorso.
Negli anni successivi alterna insegnamento e attività imprenditoriale. Una delle sue ultime “creature” è la Wheels of Zeus (acronimo WoZ), società che si occupa dello sviluppo di soluzioni wireless. WoZ ha chiuso i battenti nel 2006: attività e brevetti dell’azienda sono stati acquisiti da ZonTrack. A dicembre 2011 Wozniak approda in Siemens e supporta il team di assembly and complex manufactoring.
Nonostante la sua fortuna  sia indissolubilmente legata al nome di Apple, di recente Wozniak non ha risparmiato “stoccate” all’azienda della mela morsicata, dichiarando il suo apprezzamento per Microsoft, storica nemica di Cupertino. L’azienda di Redmond è stata addirittura definita  “la nuova Apple” per la validità dei suoi prodotti e l’impegno nel dare vita a un “mondo Microsoft”, creando una gamma di dispositivi sempre più connessi tra loro.
Che le parole di Wozniak siano profetiche? Presto per dirlo, intanto è meglio che i piani alti di Apple restino in allerta.

, una delle più importanti aziende al mondo di prodotti informatici, Apple. Tanto da essere incluso, nel 2000, nella National Inventors Hall of Fame. La vita e la carriera di Steve Wozniak sono legate indiscutibilmente all’azienda di Cupertino, che lascia nel 1985 per dedicarsi autonomamente all’insegnamento e all’attività imprenditoriale, portata avanti negli anni fino a oggi. Wheels of Zeus, compagnia che sviluppa soluzioni wireless, ha visto la luce nel 2001 proprio grazie a Wozniak. Da circa un anno il co-fondatore di Apple collabora con il team assembly complex manufacturing di Siemens.

Dalle blue box ad Apple I
Una vita all’insegna della passione per la scienza e la tecnologia. Elettronica e matematica sono il “pane quotidiano” a casa Wozniak: il padre è un ingegnere della Lockheed Corporation e da lui Steve eredita l’interesse per l’ideazione e la realizzazione di nuovi dispositivi. A soli undici anni mette a punto la sua prima stazione radio amatoriale e qualche anno dopo è la volta delle blue box: si tratta di strumenti elettronici in grado di trasmettere toni in multifrequenza, mandati direttamente sulla linea telefonica, consentendo, così, a chi li utilizza di effettuare telefonate gratis. Il nome deriva dal colore della prima apparecchiatura. Di fatto, le blue box sono una vera e propria truffa alle compagnie telefoniche, ma questo non impedisce a Wozniak di metterle comunque in vendita. Nella sua “missione” è aiutato da Steve Jobs, appassionato di informatica, di cinque anni più giovane di lui, che da questo momento incrocerà più volte il cammino professionale di Wozniak.
Nel 1975 Wozniak abbandona l’università di Berkley, cui si era iscritto, e inizia a mettere le basi per la sua prima attività imprenditoriale. L’anno successivo segna una tappa fondamentale per il decollo della sua carriera: nel 1976 Wozniak e Jobs fondano la Apple Computer e mettono in commercio il loro primo prodotto, Apple I. Per realizzarlo nell’ormai celebre garage, i due vendono la costosa calcolatrice HP di Wozniak e il minivan Volkswagen di Jobs. Il computer è, per i suoi tempi, rivoluzionario: ha una tastiera per inserire i dati, un’unità di memorizzazione, un microprocessore e una memoria ROM. Caratteristiche di cui il suo “concorrente”, l’Altair 8800, introdotto sul mercato un anno prima, era privo, oltre ad avere lo svantaggio di dover essere assemblato dall’utente, che era in grado di farlo solo se dotato delle competenze tecniche appropriate.

Apple I viene lanciato al prezzo di 666, 66 dollari (oggi circa 500 euro) e riscuote grande successo, portando i primi “veri” guadagni nelle casse della società. Di recente, Paul Terrell, proprietario di Byte Shop, uno dei primi negozi di computer della California, ha pubblicato le immagini di un Apple I, scattate in quegli anni con una Polaroid. Si racconta che in origine Wozniak e Jobs avrebbero voluto vendere un kit fai-da-te per poi far mettere su dai clienti il computer, ma Terrell aveva promesso di comprare 50 pc solo se già assemblati.

Apple I, il primo computer realizzato da Wozniak con Steve Jobs

Il divorzio da Cupertino e la Wheels of Zeus
Sulla scia del successo dell’Apple I la coppia Wozniak- Jobs mette a punto un secondo computer, Apple II. Il pc ha già i programmi integrati nella ROM e quindi è molto semplice da utilizzare. Il nuovo boom di vendite fa sbarcare in Borsa l’azienda di Cupertino nel 1980. Nel frattempo Wozniak termina gli studi e si laurea in informatica e ingegneria elettrica. Sono gli anni d’oro della Apple, che però, da lì a poco, conosce fortune alterne: Apple III, lanciato sempre nel 1980, non ha lo stesso successo dei suoi predecessori, mentre quattro anni dopo è la volta del Macintosh. Il Mac è il primo computer con interfaccia grafica e mouse e porta alla ribalta il desktop, una vera e propria scrivania virtuale che da questo momento diventa un must per tutti i dispositivi. Il nuovo “colpo grosso” di Macintosh non basta a trattenere Wozniak in Apple: nel 1985, infatti, lascia Cupertino per iniziare da solo un nuovo percorso.
Negli anni successivi alterna insegnamento e attività imprenditoriale. Una delle sue ultime “creature” è la Wheels of Zeus (acronimo WoZ), società che si occupa dello sviluppo di soluzioni wireless. WoZ ha chiuso i battenti nel 2006: attività e brevetti dell’azienda sono stati acquisiti da ZonTrack. A dicembre 2011 Wozniak approda in Siemens e supporta il team di assembly and complex manufactoring.
Nonostante la sua fortuna  sia indissolubilmente legata al nome di Apple, di recente Wozniak non ha risparmiato “stoccate” all’azienda della mela morsicata, dichiarando il suo apprezzamento per Microsoft, storica nemica di Cupertino. L’azienda di Redmond è stata addirittura definita  “la nuova Apple” per la validità dei suoi prodotti e l’impegno nel dare vita a un “mondo Microsoft”, creando una gamma di dispositivi sempre più connessi tra loro.
Che le parole di Wozniak siano profetiche? Presto per dirlo, intanto è meglio che i piani alti di Apple restino in allerta.