Dispositivo di rete adibito al salvataggio e alla condivisione di file tra i vari nodi di una LAN, può servire anche per funzionalità più avanzate e complesse.
Acronimo di Network Attached Storage, il NAS è un dispositivo di rete che permette a uno o più utenti connessi alla stessa rete locale (LAN, Local Area Network) di condividere file di qualsiasi genere (documenti di testo, cartelle, filmati, mp3, immagini, ecc.) con gli altri nodi della rete domestica.
Cos’è un NAS
I NAS sono dispositivi collegati ad una LAN e dotati di un indirizzo IP locale grazie al quale sono rintracciabili e raggiungibili da qualsiasi altro nodo collegato alla LAN stessa. Sino a non molto tempo fa i Network Attached Storage non erano altro che computer adeguatamente equipaggiati per connettersi a una rete domestica tramite cavo Ethernet, solitamente dotato di due o più hard disk, il cui unico compito era fornire spazio a sufficienza per archiviare dati ed effettuare il backup degli altri computer connessi alla LAN. Dal 2010, con la sempre maggiore diffusione dei NAS, questi computer sono stati sostituiti da dispositivi progettati e realizzati ad hoc, che facilitano l’archiviazione e la condivisione dei dati tra i vari nodi della LAN. Grazie all’integrazione di strategie RAID, inoltre, il backup dei dati avviene in maniera automatica.
I netowrk attached storage non hanno necessariamente bisogno di un sistema operativo completo per funzionare e possono essere gestiti, grazie ad un semplice web browser, da qualsiasi altro nodo connesso alla rete. Nel caso si decida di affidarsi alle proprie abilità informatiche e si realizzi un NAS da sé, una delle opzioni più quotate prevede l’utilizzo di FreeNAS, un sistema operativo open source derivante dal FreeBSD. Nel caso in cui, invece, si acquisti uno dei tanti NAS in commercio, si finirà con l’utilizzare un sistema operativo proprietario realizzato dalla stessa casa produttrice del dispositivo.
In ogni caso, un software NAS sarà in grado di gestire diversi protocolli di rete, come il Network File System, l’Apple Filing Protocol, il Server Message Block (conosciuto anche come Common Internet File System). Naturalmente, un NAS supporta anche altri protocolli necessari allo svolgimento del suo lavoro, come il TCP/IP e lo HTTP, indispensabili per la comunicazione Internet.
L’evoluzione dei NAS
Mentre in un primo momento un NAS adempiva esclusivamente alla funzione di file server (ovvero un server destinato a contenere file da condividere con gli altri nodi della rete), oggi è in grado di svolgere compiti molto più avanzati.
Grazie alla continua evoluzione dei sistemi operativi per NAS o alla creazione di sistemi operativi proprietari ad hoc, questo dispositivo può agire da server di stampa (ovvero un server che permette di condividere una stampante tra i vari nodi della rete), da media server (grazie anche all’integrazione con il DLNA) e fornire accesso remoto ai propri dati da qualsiasi dispositivo connesso ad Internet (realizzando, quindi, un piccolo sistema cloud casalingo).
Vantaggi del NAS
A differenza dei file server tradizionali, un NAS offre vantaggi innegabili. Grazie alla sua maggior semplicità strutturale e concettuale, un Network Attached Storage è meno propenso a crashare (quindi a interrompere improvvisamente il proprio funzionamento a causa di un malfunzionamento) e meno semplice da violare. Ciò è reso possibile dall’eliminazione di tutte quelle funzionalità e tutti quei servizi aggiuntivi presenti nei normali file server – come demoni, servizi d’utilità condivisi, applicazioni e periferiche hardware – ma inutili per il funzionamento del NAS in quanto tale. Quest’ultimo, inoltre, non presenta i problemi di connessione che possono affliggere un file server, garantendo un maggior tempo di attività e una raggiungibilità migliore e una facilità di configurazione e amministrazione superiore.
Altre tipologie di storage di rete
Il NAS, comunque, non è l’unica opzione sul tavolo quando si parla di backup e di storage di rete. Il DAS (Direct Attached Storage), ad esempio, è un’altra valida soluzione. Un DAS, a differenza del NAS, si collega direttamente ad un server o ad una workstation senza bisogno di una rete che faccia da tramite.
Un’architettura di archiviazione dati molto più simile al Network Attached Storage è il SAN, acronimo di Storage Area Network. La differenza principale (anche se non è l’unica) tra le due soluzioni risiede nella presenza o meno di un sistema operativo a gestire le risorse del dispositivo. Il NAS, come detto, è gestito tramite un sistema operativo ridotto, che coordina le varie funzionalità e le risorse disponibili per l’archiviazione e il backup. Uno Storage Area Network, invece, non è dotato di sistema operativo (nemmeno minimale) e la gestione viene demandata al client (ovvero ai vari dispositivi connessi alla stessa LAN). In questo modo, gli hard disk allocati nel SAN saranno riconosciuti dal sistema come se fossero dei “normali” dischi rigidi e pertanto saranno mostrati tra le risorse di archiviazione dei computer collegati alla LAN. Le due architetture di storage si differenziano anche per le modalità con cui si connettono agli altri nodi: mentre i NAS, come detto, si connettono con cavi Ethernet, i SAN utilizzano cavi di fibra ottica e hanno prestazioni di gran lunga superiori.