Nato quasi per ‘sbaglio’ e per una nicchia di ‘smanettoni’ informatici, Linux è ora un vero e proprio fenomeno del mondo informatico, con milioni di fan sparsi in tutto il mondo. Vediamo perché.
“Hello everybody out there using minix – I’m doing a (free) operating system (just a hobby, won’t be big and professional like gnu) for 386(486) AT clones. This has been brewing since april, and is starting to get ready. I’d like any feedback on things people like/dislike in minix, as my OS resembles it somewhat same physical layout of the file-system (due to practical reasons among other things”. Ore 21 circa del 25 agosto 1991, Linus Benedict Torvalds, allora giovane studente finlandese e oggi rinomato ingegnere del software, pubblica su Usenet in un gruppo riservato agli utenti di Minix questo messaggio. Da circa un paio di mesi Linus stava lavorando sul kernel di Minix (sistema operativo basato su Unix) per realizzare un sistema operativo che desse agli utenti maggiori possibilità di personalizzazione. Con quel messaggio l’ingegnere finnico annunciava alla comunità di sviluppo Minix che i suo i sforzi erano giunti a compimento e che il kernel del nuovo sistema operativo era finalmente pronto. Il 25 agosto del 1991, quindi, nasce ufficialmente Linux, anche se la prima release verrà rilasciata solamente a metà settembre. Da qui in avanti per Linux sarà un vero e proprio crescendo, che lo porterà dall’essere un prodotto di nicchia per pochi ‘smanettoni’ a un sistema operativo rispettato, da molti visto come vero antagonista ‘mainstream’ di Windows. Oggi si contano centinaia di differenti distribuzioni (grazie anche alla possibilità per ogni utente di creare e mettere in circolazione la propria distribuzione sotto la licenza GNU GPL – GNU General Plubic License), alcune delle quali contano diverse centinaia di migliaia – se non milioni – di utenti. Nomi come Ubuntu, Debian, Slackware, Archlinux, Mint Linux e Chakra Linux sono ormai diventati di uso comune all’interno del mondo informatico, e molte case produttrici – come ad esempio Dell – stanno iniziando a commercializzare computer con Linux installato al posto di Windows.
Ma come è stata possibile un tale diffusione nell’arco di due decenni, se lo stesso Torvalds era convinto che la sua creatura fosse solamente un hobby, niente di grande e professionale come invece era GNU? Sicuramente, grazie alla possibilità che gli utenti avevano – e hanno – di modificare il codice sorgente di Linux, migliorandolo e adattandolo alle proprie esigenze. Sin dalla prima release, il sistema operativo creato da Linus Torvalds ha attratto l’attenzione di centinaia e centinaia di sviluppatori di tutto il mondo. Che, velocemente, si sono moltiplicati e moltiplicati, sino a diventare centinaia di migliaia e, successivamente, milioni.
E, assieme ai piccoli sviluppatori, anche le grandi corporation dell’informatica iniziarono a interessarsi al lavoro che la Linux Community stava portando avanti. Nel 1994 la community di sviluppatori Linux, sotto la supervisione dello stesso Torvalds, rilasciò la versione 1.0 di Linux con il progetto Xfree86 che fornì la prima interfaccia grafica del sistema operativo open source. In questo stesso anno, iniziarono a rilasciare la loro distribuzione di Linux la RedHat e SuSE, mentre l’anno precedente aveva visto la nascita di Slackware e Debian, le due distribuzioni Linux più vecchie ancora attive. Negli anni a seguire Linux continuò a espandersi e arrivò a “invadere” anche altri settori, come ad esempio quello dei palmari e dei micro-computer.
Nel 1996 viene rilasciata la seconda versione del kernel. Con i nuovi aggiornamenti, Linux poteva ora gestire diversi processori allo stesso momento e divenne quindi appetibile per le grandi società come alternativa a Windows. E infatti nel 1998 IBM, Compaq e Oracle iniziarono a investire seriamente in Linux, permettendo al sistema operativo libero di trovare una nuova pletora di ammiratori e sviluppatori. Oltre a nuovi fondi su cui contare. Nello stesso anno inizia il progetto di sviluppo di KDE, interfaccia grafica alternativa a quella proposta dal progetto Xfree86. Nel 1999, invece, prende il via il progetto GNOME. Nel frattempo, grazie alla crescita di community di sviluppatori e all’aumento dei fondi, vedevano la luce nuove distribuzioni, sempre più funzionali e facili da usare. Nel 2004, sotto la spinta del milionario sudafricano Michael Shuttlework, nasce la distribuzione Ubuntu (termine mutuato dalla lingua zulu). Si tratta di una distribuzione basata su Debian ed è tra le più utilizzate al mondo per la sua facilità d’uso e la sua interfaccia grafica user-friendly. Dal 2007 Ubuntu è stato scelto da Dell come sistema operativo alternativo a Windows per una serie di portatili. Nel 2011, infine, la Linux Foundation ha rilasciato la versione 3.0 del kernel. Tux, il simpatico pinguino-mascotte, invece, nasce nel 1996.
Oggi Linux è diffuso maggiormente in ambito PC desktop e portatili, ma non si limita solo a questo settore. Android, il celeberrimo sistema operativo open source per smartphone, è basato su un kernel Linux monolitico. E anche in ambito super-computer Linux può vantare parecchi ammiratori. Nella lista dei 500 supercomputer del mondo (dati aggiornati a novembre 2012), le prime dieci posizioni sono occupate da “mostri” informatici che montano sistemi Linux.