Ideato da Sony 10 anni fa, è uno standard per la condivisione e scambio di contenuti multimediali all’interno di una LAN.

Acronimo di Digital Living Network Alliance, il DLNA è un consorzio no-profit formato da Sony nel 2003 responsabile della definizione delle linee guida per lo scambio e la condivisione di contenuti multimediali tra dispositivi di rete. Il risultato del lavoro del consorzio – di cui fanno parte anche Ericsson, Google, HP, HTC, Samsung e molti altri – è lo standard DLNA, che stabilisce le modalità di utilizzo di alcuni protocolli pubblici per la condivisione di contenuti multimediali all’interno di una rete domestica. Ad inizio 2013 oltre 18.000 prodotti – media player, NAS, smartphone, tablet, televisori e router – avevano ottenuto la certificazione DLNA, per un totale di oltre 440 milioni di dispositivi certificati.

Cosa fa il DLNA

Lo standard DLNA agisce da ponte tra vari dispositivi di rete, così da rendere possibile lo streaming di un film – o qualsiasi altro contenuto multimediale video, fotografie e file musicali – da un computer o smartphone DLNA al televisore LCD di casa. Grazie al DLNA la rete casalinga sarà trasformata in una sorta di cloud domestico: non importa dove si trovino i contenuti o che dispositivo si abbia sotto mano, tutto sarà visualizzabile (o ascoltabile) da qualsiasi altro dispositivo certificato connesso alla rete.

DLNA

Come si sarà capito, per il corretto funzionamento dello standard DLNA è necessaria la presenza di una rete – non importa se cablata o wireless – sulla quale condividere e scambiare i contenuti digitali.

Come funziona il DLNA

Affinché si possano condividere contenuti multimediali attraverso il DLNA, ci sarà bisogno di due elementi fondamentali. Per funzionare, una “rete” DLNA ha bisogno di un dispositivo che agisca da server (il server DLNA) e almeno un dispositivo che agisca da client (chiamato client DLNA). Il server DLNA sarà il cuore della rete, il dispositivo che ospita il contenuto da condividere; il client DLNA, invece, sarà il dispositivo che accede alla risorsa e riproduce il contenuto multimediale prescelto.

Un televisore o una radio digitale sono due esempi pratici di client DLNA; un computer, un NAS o un media player di rete sono invece degli esempi di server DLNA. Windows 7, ad esempio, supporta nativamente lo standard DLNA, con Windows Media Player a svolgere il ruolo di server DLNA. Volendo, è possibile scaricare anche altri programmi – come Twonkymedia, Orb e Tversity – da installare sul disco rigido del proprio computer e utilizzarli come server DLNA.

Dispositivi DLNA

A dieci anni dal lancio della tecnologia DLNA, i prodotti che hanno ricevuto la certificazione del consorzio sono poco meno di 20.000 e sono divisi in tre macrocategorie: Home Network Devices, Mobile Handheld Devices, Home Infastructure Devices.

Nella prima categoria, quella dei dispositivi di rete casalinghi, rientrano i televisori, le console, i media player e media server; nella seconda categoria, quella dei dispositivi mobili, rientrano smartphone e tablet; nella terza ed ultima categoria, quella dei dispositivi di infrastruttura domestici, rientrano router e hub di rete.

Televisore DLNA

Per verificare su uno dei dispositivi presenti in casa sia o meno certificato, è possibile consultare la lista presente sul sito del consorzio.

Per comunicare tra di loro, questi dispositivi utilizzano i protocolli Universal Plug ‘n Play (UpnP). È grazie a questa serie di standard che è possibile controllare e gestire i contenuti multimediali all’interno della rete, definendo le strategie per l’accesso, la condivisione e lo scambio dei contenuti stessi tra i vari dispositivi.